
L’assegno di accompagnamento rappresenta un sostegno economico fondamentale per molte famiglie italiane che si trovano a dover assistere persone non autosufficienti. Nel 2025, le procedure per richiedere questa prestazione restano sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti, ma è importante conoscere nel dettaglio i passaggi necessari e i documenti richiesti per evitare errori e ritardi. In questo articolo approfondiremo come richiedere l’assegno di accompagnamento nel 2025 e quali sono i documenti indispensabili per presentare una domanda completa e corretta.
Cos’è l’assegno di accompagnamento e chi ne ha diritto
L’assegno di accompagnamento è una prestazione economica erogata dall’INPS a favore di persone con invalidità civile totale, che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o che necessitano di assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita. Non è legato al reddito del richiedente, né all’età, ma esclusivamente allo stato di salute e alla condizione di non autosufficienza.

Hanno diritto all’assegno di accompagnamento tutti i cittadini italiani e stranieri regolarmente residenti in Italia che siano riconosciuti invalidi civili al 100% e che presentino una delle seguenti condizioni: impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure necessità di assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita. La prestazione viene concessa anche ai minori e agli anziani, purché si trovino nelle condizioni sopra descritte.
L’importo dell’assegno di accompagnamento viene aggiornato annualmente. Per il 2025, salvo modifiche normative, si prevede che l’importo mensile si aggiri intorno agli 531 euro, erogati per 12 mensilità e non soggetti a tassazione IRPEF. L’assegno non è compatibile con ricoveri a carico dello Stato superiori a 30 giorni, salvo particolari eccezioni.
Procedura per la richiesta dell’assegno di accompagnamento nel 2025
La domanda per ottenere l’assegno di accompagnamento deve essere presentata all’INPS in modalità telematica. Il primo passo consiste nell’ottenere il certificato medico introduttivo, rilasciato da un medico abilitato, che attesti la condizione di invalidità e la necessità di assistenza continua o di accompagnamento.

Una volta in possesso del certificato medico, il richiedente deve presentare la domanda all’INPS tramite uno dei seguenti canali: il portale online dell’INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS; tramite patronati e associazioni di categoria abilitati; oppure tramite il Contact Center INPS. È fondamentale allegare alla domanda il numero di protocollo del certificato medico introduttivo.
Dopo la presentazione della domanda, l’INPS convoca il richiedente a una visita presso la Commissione Medica Integrata, che valuterà la sussistenza dei requisiti sanitari necessari per il riconoscimento dell’assegno di accompagnamento. In caso di esito positivo, l’INPS provvederà all’erogazione della prestazione con decorrenza dalla data di presentazione della domanda.
Documenti necessari per la richiesta
Per presentare la domanda di assegno di accompagnamento nel 2025 è necessario predisporre una serie di documenti fondamentali. In primo luogo, occorre il certificato medico introduttivo rilasciato da un medico abilitato, che deve essere trasmesso telematicamente all’INPS dal medico stesso. Il certificato contiene tutte le informazioni sanitarie rilevanti sulla condizione del richiedente.

Altri documenti necessari includono: un documento di identità valido e il codice fiscale del richiedente; eventuale permesso di soggiorno per cittadini extracomunitari; documentazione sanitaria aggiuntiva utile a supportare la domanda (referti, cartelle cliniche, certificati specialistici). Se la domanda viene presentata da un tutore, curatore o amministratore di sostegno, è necessario allegare anche la relativa documentazione che attesti la rappresentanza legale.
È consigliabile preparare una copia di tutti i documenti presentati e conservarli per eventuali richieste di integrazione da parte dell’INPS. Inoltre, nel caso in cui il richiedente sia impossibilitato a recarsi alla visita medica, è possibile richiedere una visita domiciliare, allegando idonea certificazione che attesti l’impossibilità a lasciare il proprio domicilio.
Tempi, esiti e consigli utili
I tempi di risposta dell’INPS possono variare in base alla regione e al numero di domande presentate, ma generalmente la procedura si conclude entro 120 giorni dalla presentazione della domanda. È importante monitorare lo stato della domanda tramite il portale INPS o rivolgendosi al patronato che ha seguito la pratica.

In caso di esito negativo, è possibile presentare ricorso amministrativo entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento oppure ricorrere al giudice del lavoro. Si consiglia di consultare un’associazione di categoria, un patronato o un avvocato specializzato in materia previdenziale per valutare la strategia più idonea.
Per aumentare le probabilità di esito positivo, è fondamentale presentare una documentazione sanitaria dettagliata e aggiornata, specificando tutte le patologie e le limitazioni funzionali. Un altro consiglio utile è quello di rivolgersi a un patronato fin dalle prime fasi della procedura: questi enti offrono assistenza gratuita e possono aiutare a evitare errori formali che potrebbero compromettere la domanda. In conclusione, conoscere bene la procedura e i documenti richiesti è il primo passo per ottenere l’assegno di accompagnamento nel 2025 senza intoppi e nel minor tempo possibile.